Se si chiamano integratori (alimentari) significa che, appunto, integrano un planning dietetico che dovrebbe essere, in primis, bilanciato e personalizzato.
Assumere integratori con una alimentazione inadeguata ed uno stile di vita sedentario ed intossicante è come pensare di spegnere un incendio di un grande bosco con un estintore o di svuotare un lago con un secchio.
Alla stessa stregua non posso pensare che assumendo un integratore elimino i danni di uno stile di vita altamente infiammatorio. A cosa serve prendere la vitamina C se fumo come un turco?
Inoltre, il fatto che si possano acquistare senza ricetta non significa che si debbano assumere in autoprescrizione.
Ogni integratore ha una propria funzione e un aspetto metabolico in relazione alla quantità necessaria e presenta sintomi da carenza e sintomi da iperdosaggio.
Un uomo obeso di 50 anni, una adolescente, uno sportivo amatoriale che corre la maratona o un atleta di sollevamento pesi hanno lo stesso fabbisogno?
Ciò per ribadire l’importanza della personalizzazione del piano dietetico e della sua integrazione, evitando il “fai da te” che, nel migliore dei casi, non apporta vantaggi senza un approccio mirato e personalizzato.